mercoledì 24 dicembre 2008

4 EURO DI ELEMOSINE

di Accursio Soldano
Che sarebbe stato un Natale all’insegna del risparmio lo si sapeva. Le previsioni, come nelle migliori tradizioni meteo davano un rigido «austero e preoccupato» con tanta gente per strada a passeggiare ed a guardare le vetrine, ma pochi a fare compere. Tra gli addobbi natalizi, in mezzo al crollo delle borse, agli aumenti della pasta e dei generi di prima necessità, entra la parola crisi e così le spese per i regali, secondo i vari sondaggi diminuiscono di quasi un miliardo di euro rispetto allo scorso anno. Segnando un calo del 9% per i regali, mentre sale di un miliardo e mezzo di euro la somma destinata a quei pochi che possono ancora permettersi un salvadanaio dove conservare qualche risparmio. E per fare i regali di Natale non basta la famosa e triste “social card” distribuita dal Governo Berlusconi, anche perché sotto l'albero le famiglie hanno mutui e rate in sospeso, e quella tessera ricorda da vicino quella per la distribuzione del pane in tempo di guerra: altro che Natale.
E in mezzo all’austerity natalizia, oltre ai soliti regali, in mezzo alle tante iniziative umanitarie condite da mostre, cene e presentazioni di questo o quel progetto per qualche paese povero, c’è finita pure la bontà, l’animo caritatevole dei cittadini, per i quali, evidentemente, anche un euro serve a fare la spesa.
L'idea è venuta guardando un vecchio articolo pubblicato nel 1983 sulla rivista “TV sette”, che parlava di una delle produzioni televisive di TRS: Freaks. 25 anni fa, quando andava di moda la candid camera, i giovani che componevano quell'equipe, avevano pensato di mettere un ragazzo davanti la chiesa a chiedere l'elemosina, per vedere se lo spirito natalizio si traduceva in elemosina. A 25 anni di distanza, è stato ripetuto l'esperimento.
La cittadinanza di Sciacca era stata invitata la sera prima a raccogliere fondi da destinare ad una nazione africana e, proprio in quella sera, altre iniziative benefiche si sono svolte sempre con un unico obiettivo: aiutare il prossimo. Aiuti per l'africa, aiuti per i meno abbienti, aiuti per i bambini e le famiglie bisognose. Tutti, ma proprio tutti hanno voglia di prodigarsi per alleviare in qualche modo lo stato di disagio di chi è in difficoltà.
Ed allora, i giornalisti che compongono la redazione di “15 minuti” una trasmissione che va in onda su Tele radio Sciacca, si sono chiesti quanto potesse racimolare un mendicante davanti la chiesa madre, la sera della novena. Sciacca vale come esempio. Poteva essere Agrigento, o Palermo, o Roma.
Novena di Natale.
Fa freddo. C’era pure una piccola pioggerellina e la collega giornalista Simona Giacone, con una vecchia tuta, cappello in testa e fasciacollo si piazza davanti l'ingresso della chiesa madre di Sciacca, con in mano un sottovaso, a chiedere l'elemosina. E la telecamera, nascosta dentro una Matiz parcheggiata di fronte il portone della chiesa, comincia a registrare.
I fedeli che entrano ed escono dalla chiesa, quasi evitano la mendicante. Alcuni cambiano strada, altri fanno un cenno con la testa facendo intuire che il portafogli è rimasto a casa per una pura coincidenza. E il freddo aumenta. Intanto, sui gradini della chiesa, in attesa dei musicanti che devono fare le prove della Novena, e ad uno ad uno arrivano con in mano i loro strumenti musicali, alcuni uomini continuano a parlare tranquillamente come se quella persona che chiede pochi centesimi per mangiare, sia quasi un ornamento natalizio o sia invisibile.
La gente intanto passa, entra, esce, si ferma a parlare. Alcuni accelerano il passo proprio per non farsi intaccare da quella triste e malinconica aria che traspare da questa “povera” ragazza. Pochi, invece, iniziano a dare qualche euro. Sono soprattutto anziani. Nessun giovane dà soldi, nessuna donna impellicciata, solo anziani. Ed è passata un'ora.
Sarebbe quasi ora di andare quando ci accorgiamo che la sacra funzione delle 18 sta per concludersi e che un centinaio di persone si riverseranno a breve fuori dalla chiesa.
Qualcuno ha donato, molti hanno preferito allontanarsi, altri ancora hanno preferito cambiare strada, e quasi tutti hanno soltanto ignorato che quella triste realtà si stesse verificando davanti ai loro occhi.
Simona, che si è prestata alla candid camera, per un’ora ha vissuto una vita che altri affrontano ogni giorno. Quelli, però, non recitano. Abbiamo raccolto 4 euro e 50 centesimi. Questo è stato racimolato su circa 250 persone presenti alla funzione religiosa. Soldi sufficienti, forse, per un panino e una bottiglietta d’acqua.
Qualcuno ha detto che, solitamente, l'accattonaggio non è ben visto, ma siamo a Natale... dove tutti siamo più buoni. O no?

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