Giornalisti che passano al
ruolo di scrittore poi non si contano più. La maggior parte dei giornalisti che
si dedica alla letteratura scrive libri sulla mafia o contro il potente di
turno, qualcuno si occupa di economia, qualche altro scrive romanzi. In questa
categoria annoveriamo anche il giornalista catanese Pietrangelo Buttafuoco molto più conosciuto per aver partecipato l'11 febbraio 2011 a fianco di Giuliano Ferrara,
alla manifestazione pro Berlusconi del Mutanda Day, a Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, il quale ha
dichiarato di aver ricevuto una telefonata dalla Feltrinelli che gli chiedeva
di scrivere un romanzo sugli anni ottanta. Lui non aveva idea di come fare, ma
un invito della Feltrinelli non si rifiuta.
Questo, tanto per citare i più
noti che, ovviamente, trovano grosse case editrici pronte a pubblicarli.
Fra i politici che si
avventurano nell'arte del romanzo e della scrittura c'è anche l'ex presidente
dell'Ars ed esponente di Fratelli d'Italia Nicola Cristaldi che ha pubblicato “I Traditori”, lo scorso anno, presentato da Gianfranco Fini e “Abitavo alla Maddalena”, entrambi editi da
Libridine, una casa editrice di Mazara del vallo, città in cui è attuale
sindaco.
Insomma, oggi, in piena
invasione di alieni sbarcati su facebook che mettono in mostra la loro
capacità di analisi in due righe, un uomo, per poter sopravvivere dev’essere un
tuttofare. Politico ma anche scrittore, giornalista ma anche saggista,
scrittore ma anche candidato e per finire il candidato scrittore che diventa
giornalista. Ma soprattutto deve essere mezzo cieco e leggere solo i caratteri
grandi, eliminando a priori le piccolezze postiane dei social network.
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