giovedì 17 marzo 2016

LA CRUSCA DICE CHE CON L'ARANCINO SI PUO' COLAZIONARE

Ma insomma, si dice arancino a arancina? Il presidente dell'Accademia nazionale della Crusca Francesco Sabatini, intervenuto all'istituto comprensivo Buonarroti di Palermo per presentare l'ultima edizione del suo libro, Conosco la mia lingua propende per la prima forma perché solitamente i diminutivi vanno al maschile. L'arancia è femminile, ma la trasformazione in un'altra cosa dovrebbe far cambiare il genere grammaticale. Alla fine però ha aggiunto che l'importante non è come si pronuncia ma chi lo fa meglio. Che poi maschio o femmina, a punta o rotonda, è sempre la fine del mondo.
Insomma, ultimamente pare che i quesiti più importanti, a partire da petaloso, siano legati alla lingua italiana, al modo di dire e alla capacità di inventarsi parole nuove.
Fino a poco tempo fa, ad esempio, nessuno usava il termine apericena, adesso è diventato di uso comune, ma secondo una analisi della stessa accademia della crusca, ogni giorno arrivano nuove segnalazioni. Si parte da colazionare (termine molto in voga in alcuni ambienti) a pisellabile (di cui non conosciamo il significato), da patatoso a inzuppare a watszappare e via dicendo.

Per tornare all'arancina o arancino, se vogliamo entrare in una rosticceria o un bar e usare parole nuove potremmo chiedere quella cosa profumosa pallinosa mandibolare di forma polpettosa che mangiano tutti i babbani. 
E se il barista non capisce, chiedete un'arancina alla carne.

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