mercoledì 23 maggio 2018

GOVERNO DEL CAMBIAMENTO O GOVERNO DEL TRADIMENTO?



Più che un governo del "cambiamento" a me sembra un governo del "tradimento" in cui due soggetti (Di Maio e Salvini) pur di governare tradiscono le loro idee e gli elettori.
La Lega che NON "vince" le elezioni ma è il partito più votato della coalizione del centrodestra tradisce i propri elettori e la coalizione e si allea con un movimento che fino al 3 marzo era “pericoloso” e composto da una massa di “ignoranti”.
I grillini, (che NON hanno vinto le elezioni) e che ci hanno atturrato la minchia per anni con lo slogan "mandiamoli tutti a casa", che si sono presentati con un comico in disgrazia, un Vaffa e un simbolo scopiazzato dalla locandina del film “V per vendetta”, (peraltro tratto da un fumetto di Alan Moore) si alleano con una forza di Governo di destra (perché la Lega al governo c'è stata) tradendo anni e anni di promesse e idee sventolate come panni stesi al sole in campagna elettorale.
I neo pentaleghisti che per due mesi ci hanno ammorbato con la storia del governo votato dagli italiani, accusando i passati governi tecnici di non capirci una minchia di politica, al primo giro di poltrone propongono un premier NON VOTATO da nessuno (un tecnico) con un curriculum taroccato che potrebbe essere un buon soggetto per uno spettacolo teatrale di Beppe Grillo.
Ora, tutto questo non mi sorprende, perché di storie simili, nella storia della Repubblica italiana ce ne sono state a bizzeffe e i soggetti politici interessati sono stati soprannominati con vari e variopinti aggettivi: da voltagabbana a traditore, da venduto a attaccato alla poltrona fino al miserabile e morto di fame.
No, tutto questo volteggiare di slogan populisti, di cambi di direzione, di bandiere al vento non mi sorprende. Quello che mi sorprende e che mi fa paura (lo ammetto) è la difesa a spada tratta dei grillini, per qualsiasi decisione venga presa dal triunvirato Casaleggio/Grillo/DiMaio in nome e per conto di un “cambiamento” che per adesso è visibile SOLO nel programma elettorale del Movimento 5 stelle, i quali da “puri e senza alleati” (corriamo da soli) sono passati, in movimento perenne, a vera e propria forza di governo (prima ancora di governare) con tanto di esperienza da voltagabbana sulle spalle. 
E però, basta che Di Maio faccia un sorrisino e Grillo scriva le sue riflessioni sul blog e va tutto bene, anche una alleanza con la Lega e magari un ministro di Fratelli D'Italia (se la Meloni non li avesse mandati affanculo).
Ecco, non mi fa paura Di Maio, mi fanno paura i grillini. 
Più di un esercito di zombie con la V tatuata sulla maglietta.

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