sabato 30 marzo 2019

LA SICILIA SPIEGATA AGLI ESCHIMESI. UN LIBRO CHE SI LEGGE


La SEM, Società editrice milanese mi manda due libri. O meglio, io scrivo alla SEM chiedendo di mandarmi in visione un libro (non vi dico quale).
 Parlo con una  gentilissima signorina della Casa editrice la quale, alla fine, mi comunica che me ne spedirà due: uno è quello che ho chiesto, il secondo per gentile concessione. E siccome un libro non si rifiuta mai, accetto volentieri.

Arriva il pacco e mi ritrovo con due libri ben impaginati, belle copertine, per fortuna copertine rigide che non si piegano al primo soffio di vento (questo è un ottimo motivo per comprare e conservare i libri anche se avete umidità in casa) e con un prezzo abbordabile per tutte le tasche (anche questa è un’ottima scelta).

Appena apro il pacco cominciano i problemi. 
La mia attenzione è catturata dalla copertina e dal titolo del romanzo non richiesto. Ma io, che cavolo, devo prima leggere il libro che avevo scelto… e quindi sfoglio, a casaccio il non richiesto che pretende (lui dice) di spiegare la Sicilia agli eschimesi… e poi a tutti gli altri. Già il titolo è divertente e considerato che è diviso in piccoli capitoli senza la necessità di mettere un segnalibro o di ricordarti cosa avevi letto nelle pagine precedenti, comincio a leggerlo (e intanto mi dico; posalo, devi prima leggere quell’altro).

Bah, alla fine mi son letto tutto “La Sicilia spiegata agli eschimesi e a tutti gli altri” di Ottavio Cappellani e devo cominciare… l’altro romanzo.

Voi direte: e quindi? Beh, in una congiuntura editoriale dove se non scrivi di cose piagnucolose, di commissari, agenti segreti, avvocati detective, il tuo libro rischia di passare inosservato, questa spiegazione agli eschimesi non ha la pretesa di dare chissà quale “messaggio” ai posteri, ma un solo scopo: avvicinare la gente alla lettura. Perché, adesso ditemi: quanti libri avete iniziato a leggere e sono ancora lì in attesa della vostra “ispirazione” a continuarli?

Ebbene, questo libro, se lo iniziate, lo finirete. Ed è già una bella soddisfazione!

sabato 9 marzo 2019

CARLO GINZBURG VINCE IL PREMIO TOMASI DI LAMPEDUSA


E anche al Premio Tomasi di Lampedusa arriva un vincitore che non ti aspetti, Carlo Ginzburg con il saggio dal titolo Nondimanco, sottotitolo, Macchiavelli, Pascal, edito da Adelphi è il vincitore della sedicesima edizione del Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa. 
Per la prima volta quindi, si premia un saggio e non un romanzo. 
Machiavelli, Pascal: un accostamento inatteso e sorprendente. Machiavelli, frugando nella biblioteca di suo padre, scopre la casistica medievale e mette il rapporto tra la norma e l'eccezione al centro di un mondo inventato e di quello in cui vive e agisce. Pascal, feroce avversario della casistica, legge Machiavelli attraverso la lente di Galileo, e la realtà del potere attraverso Machiavelli. Un viaggio negli intrichi della lettura, sulle tracce di due lettori straordinari
A decretarne la vittoria la giuria composta da Gioacchino Lanza Tomasi (presidente), Salvatore Silvano Nigro, Giorgio Ficara, Mercedes Monmany e Salvatore Ferlita. Con Adelphi, Ginzburg ha pubblicato Paura reverenza terrore (2015) e una nuova edizione di Storia notturna (2017).
Ma cosa c'entrano Ginzburg, Pascal e Macchiavelli con Tomasi di Lampedusa?
L’Appendice del libro, una «noterella su Il Gattopardo» è dedicata proprio alla lettura profonda del testi: Ginzburg opera un ribaltamento dell’interpretazione della famosa frase di Tomasi di Lampedusa («Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi»), che sarebbe stata ispirata all’autore da un passaggio dei Discorsi di Machiavelli e che quindi assume un altro netto significato. 
Questa annotazione funziona però anche come un suono di allarme verso il pressappochismo dell’interpretazione, evidente in questo passaggio del Gattopardo ma che coinvolge anche, per esempio, alcuni luoghi cardine dell’opera di Machiavelli. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 3 agosto a Santa Margherita di Belìce.