giovedì 11 giugno 2009


di Accursio Soldano
Vito Bono, elegante medico, con la passione di camminare a piedi, comprare i giornali all’edicola Coco di via cappuccini e fare colazione nel bar di fronte, (pagando sovente caffè, più per gentilezza e bontà d'animo che per altro) è il nuovo sindaco di Sciacca ed è stato eletto direttamente al primo turno ottenendo il 51,5% dei consensi.La candidatura di Vito Bono, supportata da 5 liste, ha avuto la meglio su quelle di Mario Turturici, sindaco uscente e appoggiato dal PdL, che ha avuto il 33% dei voti, su quella di Giuseppe Bono, a capo della lista “Bono Sindaco” che ha superato il 6 %, su quella di Alfredo Ambrosetti, esponente dell’UdC che ha realizzato il 5,7%, su quella dell’avvocato Stefano Scaduto della lista “Popolari per Sciacca” (1,9%) e su quella, infine, di Simone Lucchesi Palli, candidato dell’IdV che, supportato dal deputato nazionale Ignazio Messina arriva solo all’1%, segnando la fine (almeno a Sciacca) dell'influenza messiniana.

Ma, a dispetto di quel che si possa pensare dai numeri, non è stata una battaglia politica. E’ stata la lotta fra il sindaco uscente Mario Turturici, accompagnato da diffusi commenti di "è antipaticu" e Vito Bono, accompagnato dall’epiteto di “bravu cristianu”.

Se lotta politica c’è stata, i simboli dei partiti erano veramente pochi.

Vito Bono ha già ringraziato quanti lo hanno sostenuto ed ha promesso che rimarrà quello di sempre, ossia “un sindaco tra la gente, il sindaco di tutti, anche di quelli che non lo hanno votato, e soprattutto, indipendente”.
Ma c’è un altro dato che accompagna le elezioni saccensi da almeno 20 anni a questa parte. Per battere il centro destra, non deve candidarsi la sinistra, quando l’ha fatto, ha sempre perso. Ha perso candidandosi contro Ignazio Messina che si presentava, prima con un movimento politico, La Rete, e poi con la Lista Messina, ha perso quando la sinistra si è schierata contro Ignazio Cucchiara che ha presentato una lista civica alternativa alla sinistra, ed ha perso contro Mario Turturici cinque anni fa. Siamo seri: l'ultimo candidato a sindaco, veramente di sinistra, è stato Siso Montalbano. Poi solo alieni!
Vito Bono ha dichiarato sin da subito che è il primo sindaco indipendente a vincere le elezioni. Elezioni nelle quali, ancora una volta, la sinistra di Sciacca, che oggi festegia, ha perso in partenza, non presentando neppure il simbolo del partito e con i suoi iscritti disseminati in varie liste. Se c’è qualcuno che ha vinto, parlando di partiti, questo è l’MPA di Marciante e Turco, che con Cusumano e Montalbano formano il “nuovo” che ritorna.
Tutti gli altri candidati si sono spartiti la parte rimanente della torta: accettabili i risultati di Giuseppe Bono e di Alfredo Ambrosetti, deludenti quelli di Stefano Scaduto, molto scarsi quelli di Simone Lucchesi Palli.Adesso, finiti i festeggiamenti, inizia la corsa alle poltrone e alle alleanze. Vito Bono ha dichiarato che è un uomo e un sindaco indipendente, senza nessuna tessera di partito, ed io gli credo perché l'ha dimostrato. Ciò significa che non dovrebbe tenere conto delle alleanze in campagna elettorale e scegliere gente competente in ogni settore della vita pubblica.
Ma naturalmente, tutti, i fantapolitici saccensi di sinistra, centrosinistra, centro del centro sinistra, di centro e di destra, fra poco cominceranno a portare le fatture per riscuotere la poltrona.
Una nota a margine molto personale. Mi sono accorto che il sindaco Vito Bono, nelle due o tre volte che ci siamo visti, mi ha appena accennato un saluto, quasi irritato.
Mi auguro che questo sia dovuto al fatto che IO abbia detto o fatto qualcosa che ha offeso la persona Vito Bono (cosa che non ho mai fatto) e che il passaggio da “accù, vuoi il caffè” ad un saluto appena accennato e infastidito non sia dovuto alla mia scelta di candidarmi in una lista contraria alla sua coalizione. Nel primo caso potrei anche accettare il cambio d'umore, nel secondo, mi verrebbe difficile capirlo.
In ogni caso, chiarisco fin da adesso (nel caso qualcuno avesse questo timore) che non ho nessuna intenzione di “presentarmi” davanti la porta a chiedere l'elemosina. Né come persona e tantomeno come giornalista. Per questo lascio il posto a qualche mio collega abituato alle questue.
Faccio gli auguri di buon lavoro al nuovo sindaco, sperando di incontrare al bar Vito Bono.