martedì 9 febbraio 2021

MORIRE SENZA SAPERLO ALL'OMBRA DI UNA DICERIA





 Il dottore accompagnato da Palmira e seguito dallo sguardo assente di Nicola entrò in camera da letto di nonna Peppina e dopo averla visitata, toccato il polso e poggiato l'orecchio sul cuore sentenziò che la defunta non presentava nessun segno particolare e che quindi si poteva considerare senza ombra di dubbio una morte naturale, aggiungendo che la vecchia, per sua fortuna, non aveva sofferto.


«E’ morta senza saperlo?» Chiese Nina
«Non proprio… insomma»
«Insomma… lo sapeva o no?»
«Credo che l’abbia capito!»
«Beh, se l’ha capito vuol dire che lo sapeva»
«Diciamo che l’ha capito quando non c’era più niente da capire»
«Che fa? Si mette a fare il filosofo?» Ribatté Nina spazientita.
(tratto da "La maledizione dell'abbazia di Thelema)

La maledizione dell’abbazia di Thelema”: vi è una donna, un funerale, un’abbazia, una maledizione. Un tavolo da gioco e tanti segreti. La Sicilia descritta è quella verghiana: superstiziosa e devota in un unico credo di sacro e pagano.  E’ la terra dei vinti, in cui la religione non fa miracoli e la gente muore sola o povera.

"Ci sono padri che meritano di morire e quando arriva la loro ora si ritrovano i figli accanto al letto di morte e altri che fanno tutto per il bene dei figli e muoiono senza nessuno accanto."

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