La SEM, Società editrice milanese mi manda due libri. O meglio, io scrivo alla SEM chiedendo di mandarmi in visione un libro (non vi dico quale).
Parlo con una gentilissima
signorina della Casa editrice la quale, alla fine, mi comunica che me ne
spedirà due: uno è quello che ho chiesto, il secondo per gentile concessione. E
siccome un libro non si rifiuta mai, accetto volentieri.
Arriva il pacco e mi ritrovo con due libri ben
impaginati, belle copertine, per fortuna copertine rigide che non si piegano al
primo soffio di vento (questo è un ottimo motivo per comprare e conservare i
libri anche se avete umidità in casa) e con un prezzo abbordabile per tutte le tasche
(anche questa è un’ottima scelta).
Appena apro il pacco cominciano i problemi.
La mia attenzione
è catturata dalla copertina e dal titolo del romanzo non richiesto. Ma io, che
cavolo, devo prima leggere il libro che avevo scelto… e quindi sfoglio, a casaccio
il non richiesto che pretende (lui dice) di spiegare la Sicilia agli eschimesi…
e poi a tutti gli altri. Già il titolo è divertente e considerato che è diviso
in piccoli capitoli senza la necessità di mettere un segnalibro o di ricordarti
cosa avevi letto nelle pagine precedenti, comincio a leggerlo (e intanto mi
dico; posalo, devi prima leggere quell’altro).
Bah, alla fine mi son letto tutto “La Sicilia
spiegata agli eschimesi e a tutti gli altri” di Ottavio Cappellani e devo
cominciare… l’altro romanzo.
Voi direte: e quindi? Beh, in una congiuntura
editoriale dove se non scrivi di cose piagnucolose, di commissari, agenti
segreti, avvocati detective, il tuo libro rischia di passare inosservato,
questa spiegazione agli eschimesi non ha la pretesa di dare chissà quale “messaggio”
ai posteri, ma un solo scopo: avvicinare la gente alla lettura. Perché, adesso
ditemi: quanti libri avete iniziato a leggere e sono ancora lì in attesa della
vostra “ispirazione” a continuarli?
Ebbene, questo libro, se lo iniziate, lo finirete.
Ed è già una bella soddisfazione!