martedì 21 marzo 2017

ELEZIONI COMUNALI: E ORA ARRIVA IL BELLO!



 
Con la decisione di Fabrizio Di Paola di non ricandidarsi a sindaco di questa città si apre una nuova fase della “campagna elettorale”. 
Fino ad oggi infatti, le altre forze politiche e le associazioni che hanno deciso o ipotizzato di scendere in campo hanno fatto il vecchio giochino del nome da buttare in pasto alla stampa e sui social per vedere il grado di preferenza, l'effetto che fa, ma fondamentalmente hanno aspettato di risolvere l'amletico dubbio che li assillava: dovremo fare campagna elettorale contro Di Paola o no?
Perché il vero tema politico-sociale di queste settimane è stato proprio questo: chi contrapporre a chi? 
Se Di Paola avesse deciso di ricandidarsi la situazione (per gli altri) sarebbe stata semplificata: bastava dire male parole a Fabrizio Di Paola, David Emmi, Caracappa o Salvatore Monte, additarli come responsabili dello sfascio cittadino e non c'era neanche bisogno di presentare un programma elettorale. 
In attesa della decisione di Di Paola, tutti gli altri partiti e non, hanno cominciato le consultazioni e i litigi (prendendosi a male parole prima ancora di sedersi a discutere) e si sono rivisti in giro, nei bar, nelle riunioni, a passeggio a braccetto infilati dentro i vecchi Loden di gucciniana memoria, personaggi (più o meno politici) che erano spariti da tempo dalla visuale, pensionati e persino soggetti che avevano deciso, come Siddharta di dedicarsi ad una lunga meditazione. 
Insomma quelli che che quando si tratta di “dare una mano” e deliziare la platea con la loro critica costruttiva riappaiono come fantasmi depositari di antichi saggi politici e altri che pur non avendo mai fatto politica, ma pura e semplice economia, si sono messi il vestito della festa, una bella cravatta abbinata e si sono improvvisati politici di lungo corso accompagnati da politicanti di qualche via sacerdotale e nostalgici di Piazza Matteotti. Quando c'erano ancora suoni per ricordare.
Ora il nodo è sciolto, il dado e tratto e la minestra può essere impiattata.
E adesso arriva il bello! Di Paola non si candida e automaticamente cade il lungo report sulla sua attività di sindaco. Tocca presentare un programma serio, mannaggia!
Abbiamo nomi, sigle, animalisti grillini, espressioni dialettali di stupore, curriculum più o meno altisonanti, candidati di candidati, abbiamo i “mi piace” che fanno scena, la rosa di nomi, i petali di candidati, gli intellettuali che danno lezioni una settimana si ed una no, ma niente di concreto, niente di serio.  
Ma qual è la politica economica, sociale e culturale che si vuole dare a questa città? Ancora non è dato sapere.