sabato 18 giugno 2022

SCELTA DEGLI ASSESSORI E BALLOTTAGGIO. CHI VINCE E CHI PERDE

 


Fra poco si voterà per il ballottaggio e si dovrà scegliere il nuovo sindaco della città di Sciacca.

E quando si vota bisogna ricordarsi due cose: 

1) Un sindaco, da solo, senza una squadra di assessori forti, competenti e di riconosciuto valore non va da nessuna parte.

2) Anche se interessa un singolo paese è sempre una elezione politica (non per niente ci sono i simboli di partito)

Sorvolo sul primo punto e passiamo direttamente al secondo.

Completata la squadra assessoriale risulta chiaro ed evidente che Ignazio Messina abbia fatto una operazione politica, con accordi che a certi puristi possono piacere o meno (ma la storia saccense è piena di queste cose), inglobando nella sua coalizione Fratelli d'Italia, Fabio Termine invece non ha colto l'insegnamento di Kant quando sostiene che la politica appartiene alla sfera dell'agire pratico.

Il candidato a sindaco Fabio Termine ha nominato i restanti tre assessori attingendo alle sue liste e nominando due persone che si erano candidati al consiglio comunale. Questo non sposta di una virgola il voto di preferenza. Voglio dire che sia Valeria Gulotta (383 voti) che Francesco Dimino (324 voti) hanno quelle preferenze, certificate dal voto, ed essere designati assessori non glieli fa aumentare d'ufficio. Il terzo assessore designato è Salvatore Mannino al quale è stato chiesto (senza volerlo) di portare alla causa i voti di preferenza che ha, che avrebbe, che non si sa se ha, e quanti sono! 

Il candidato a sindaco Ignazio Messina ha nominato assessori Giuseppe Milioti (375 voti) e Lorenzo Maglienti (363 voti), ovvero, tanto per cominciare, 738 nuovi voti. E poi, come se non bastasse, ha aggiunto una lista in più alla sua coalizione (anche se non formalmente) e potrà contare sull'appoggio di Fratelli d'Italia che ha nelle sue fila il candidato più votato a Sciacca (Calogero Bono) e un partito che si è sempre dimostrato compatto.

Quindi, fatti i conti, se a Ignazio Messina mancavano solo 40 voti all'elezione al primo turno, con questo accordo politico li supera abbondantemente e non c'è partita. 

Certo, qualcuno potrebbe obiettare che è un cosiddetto "cuntu a la fimminina" ma siccome in politica contano i numeri, e in un paese contano le amicizie e le parentele che ti danno il voto, a me sembra che un candidato (Messina) li abbia aggiunti, l'altro (Termine) si è fermato allo slogan "siamo giovani e belli" che ricorda da vicino una poesia con un finale non proprio felice.

Poi posso pure sbagliarmi e succede che gli esponenti di Fratelli D'Italia non vanno a votare, e Salvatore Mannino porta alla causa 1000 voti. Ma messa così la situazione, e se vogliamo rifarci agli insegnamenti di Platone (leggi La Politica) secondo cui, un buon politico deve essere in grado di mescolare e unificare gli elementi che compongono una comunità risulta chiaro che un accordo politico rientra nella sfera delle possibilità e si fa per vincere!

Ma questa, come sempre, è solo una opinione!



venerdì 17 giugno 2022

"FRATELLI D'ITALIA" IL PD E IL PROSEGUIMENTO DELLA GIUNTA VALENTI


 Si parla tanto, ultimamente, di un eventuale apparentamento o sostegno (chiamatelo come volete) della Lista Fratelli D'Italia al candidato a sindaco Ignazio Messina.

Il candidato a sindaco Ignazio Messina, dal canto suo, ha invitato le liste che sostenevano Matteo Mangiacavallo a votare per lui per evitare, a suo dire, un'altra Giunta Valenti. I conti sembrano semplici: siccome l'ex sindaco Francesca Valenti è del PD, e siccome il PD appoggia il candidato a sindaco Fabio Termine, una eventuale sua vittoria sarebbe il proseguimento dell'attuale amministrazione.

Io credo che questa sia una analisi alquanto approssimativa e bizzarra e vi spiego perché.

Partiamo dagli assessori designati da Ignazio Messina che al momento sono 5. 

Filippo Bellanca che nel 2017 si contendeva il ruolo di vice sindaco con Paolo Mandracchia, era assessore della Giunta guidata da Francesca Valenti. I due transiterebbero da Valenti a Messina.

Pasquale Bentivegna faceva parte di una Lista civica che appoggiava la Giunta Valenti ed aveva come assessore Nino Venezia (che adesso sarà consigliere di maggioranza di Ignazio Messina). E Pasquale Bentivegna è stato quel consigliere che ha salvato la Giunta Valenti dalla mozione di sfiducia dichiarando a più riprese che l'avrebbe votata solo se fosse stato l'ultimo e strettamente necessario.

Carmela Santangelo nel 2017 è stata eletta nella Lista "Nostra Sciacca" che appoggiava la candidatura di Francesca Valenti. Le sue parole, dopo l'elezione sono state: "Mi auguro di essere un esponente della maggioranza".

Quindi tre assessori su cinque, in un modo o nell'altro, hanno fatto campagna elettorale, votato, collaborato e facevano parte della Giunta guidata da Francesca Valenti.

Ora, indipendentemente da come siano andate le cose con Bellanca e Santangelo (mentre Bentivegna ha difeso fino alla fine la Giunta Valenti), risulta chiaro che accusare il candidato sindaco Fabio Termine di essere la prosecuzione della Giunta Valenti è una pratica quanto meno originale e abbastanza strampalata.

Ma andiamo a Fratelli D'Italia. Calogero Bono, Giuseppe Milioti e Gaetano Cognata sono stati sin dall'inizio all'opposizione della Giunta guidata da Francesca Valenti. Quindi un eventuale apparentamento al secondo turno dovrebbe essere con un candidato che nulla abbia a che vedere con la passata amministrazione. E qui nasce un problema

Se in questo secondo turno Fratelli D'Italia appoggiasse la candidatura di Ignazio Messina, si ritroverebbero come assessori ancora Filippo Bellanca (ex assessore della Valenti) e Pasquale Bentivegna (ex salvatore della sindaca uscente). Se invece appoggiassero la candidatura di Fabio Termine si ritroverebbero con avere dentro casa il PD. In nessuno dei due casi sarebbe una bella mossa.

Poi voglio dire... tutto può succedere, magari il partito della Meloni trova un assessorato, e poi, diciamocelo... è risaputo che a Sciacca la politica è solo una opinione!

Così come la mia. Solo una opinione!