"Ero
in studio con i Canebianco e stavamo registrando un brano (parte di
un EP) ispirato ad una storia, la dura vita di un centenario ancora
molto lucido, che con i suoi racconti basati sulle sue esperienze di
vita tra la durezza della guerra e le fatalità alle quali è
sopravvissuto mi ha stimolato a scrivere il testo di una ballata. Le
cose stavano procedendo benissimo. Poi mi sveglio una mattina di
novembre e una frase mi occupa la la mente. "Saremo tutti più
buoni". Questa frase mi rimbomba in testa come fosse un mantra
per ore, ed ho la chiara percezione di una tempesta perfetta, il
punto di non ritorno, il famoso giro di boa. La cosa mi provoca ansia
e così come faccio in queste occasioni prendo la chitarra e inizio a
scrivere. Finito il brano mi rendo conto di aver compiuto qualcosa di
strano e anomalo. Una percezione più grande di tutte le altre
trasformata in musica, in parole. Allora chiamo i Canebianco e gli
comunico la cosa che prevede una certa urgenza. Sospendiamo
il brano in fase di registrazione e tutto d'un fiato registriamo "A
Febbraio".
Un
parto anomalo anche nelle sonorità dove tutti e quattro i cani
si sono lasciati andare a questa acida premonizione.
Ora...
Febbraio è appena iniziato, ma tutto porta nel verso prestabilito
dalla visione originale di Max Casoli che afferma "Tutto sta
mutando velocemente ed abbiamo solo una certezza. Non so che fine
farà l'umanità, ma la natura continuerà a sopravvivere e
raccontare l'equilibrio dell'universo."
Il
video girato da Francesco Mazzetti è uscito il 1° Febbraio ed è un
rituale a tu per tu con i 4 elementi in una stagione, in un mese dove
tutto sembra spegnersi lentamente. Ma fino a che l'acqua scorre, le
radici si nutrono, nuovi germogli spunteranno e sono destinati a
produrre nuova bellezza. Un messaggio positivo anche se tutto sta
inevitabilmente cambiando. Anche i cani abbaieranno ai padroni,
perché non esistono padroni nell'equilibrio delle cose. Ognuno il
suo ruolo, la propria terra, il suo destino.
“A
febbraio” è il secondo singolo di un Ep dal titolo “Liberato”
e il brano che da il titolo all'intero lavoro, scritto
durante il lockdown di aprile 2020 ed il video girato a novembre
scorso durante il secondo lockdown. Un brano che comunicava il senso
di disorientamento, l’essere vulnerabili, le complicazioni riguardo
alla gestione di questa situazione e alle lacune emerse soprattutto
in ambito politico. Un’immagine fedele della percezione umana e
psicologica di questo periodo.
Un
grido e una necessità di rinascita soffocata da un’idea di un
paese in mano alle caste. Molte scene della clip con la regia di
Francesco Mazzetti, hanno visto la collaborazione di musicisti come
Massimo Guerra, Daniele Fertili e il romano di adozione romagnola
Alessandro Curatolo. La scelta di farlo uscire il giorno
dell'ennesimo Dpcm non è casuale.