lunedì 17 gennaio 2011

RAGUSA: MORIRE PER CINQUE EURO

Quando l'essere onesti non ha prezzo! Si è impiccato, a trentanni, perché accusato di aver speso un buono sconto di cinque euro, dal supermercato Conad annesso al centro commerciale, dove lavorava come addetto alle vendite, e per questo, un mese fa era stato licenziato.
E ieri sera al corteo nel piazzale – parcheggio del centro commerciale Le Masserie di Ragusa, per rendere omaggio a Paolo Cannì c'erano amici e gente comune.  Appena sette ore prima erano stati celebrati, nella chiesa di San Pio X, i funerali del giovane.
A quanto pare il licenziamento era scattato perché Paolo Cannì aveva speso 5 euro di buoni sconto per compare un regalo al figlio di quattro anni. Anche altri colleghi avevano fatto lo stesso, ma per nessuno era scattato il licenziamento. Ma il giovane non ce l’ha fatta a sopportare di essere additato e ha preferito farla finita; lo stesso giorno in cui aveva firmato l’impugnativa al licenziamento assieme al segretario provinciale della Uil Tucs, il sindacato di cui Paolo Cannì era componente attivo. Ci eravamo sentiti fino a poche ore prima con il ragazzo – ha dichiarato Angelo Gulizia, segretario generale della Uil Tucs– ed insieme eravamo andati dall’avvocato per concordare l’impugnativa contro il licenziamento. Il ragazzo era provato, amareggiato, ma nessuno avrebbe mai potuto neanche immaginare che si sarebbe spinto così oltre. A Paolo non era stata concessa neanche la possibilità di avere un’audizione sindacale con il datore di lavoro"

 Questa storia mi riempie di tristezza. 

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