Qui Radio Trampa!
Ma io mi chiedo: per quale motivo devo pagare con i miei soldi di contribuente, un giornalista fallito come Giuliano Ferrara che da anni con un misero foglio si fotte i soldi statali. Che non fa opinione nemmeno nel suo condominio e quando voleva fare un partito l'hanno bocciato senza appello. Adesso me lo ritrovo a fare l'opinionista e a mettermi in guardia perché qualcuno vuol far fuori Silvio Berlusconi, il suo capo.
Eppure credevo che per fare l'opinionista, ciò per rompere le palle alla gente con le proprie verità, bisogna avere almeno un curriculum di coerenza e non di convenienza. Ma grazie a Masi, in Rai entrano tutti... tutti quelli che difendono il capo!
Basta scorrere il curriculum di Ferrara. Dopo la militanza nel PCI (chissà come c'era entrato) e la successiva adesione al PSI (qui la scelta è più logica) arrivò persino a dichiarare che “le scelte di fondo di Craxi e dei socialisti sono le più giuste per il Paese e per la sinistra”. La storia ha dimostrato il contrario. Ma siccome il Ferrara è sempre stato un voltagabbana, giusto per non farsi mancare niente, e soprattutto non farsi mancare i soldi in tasca nel gennaio del 1996 grazie ai soldi di Berlusconi fonda il quotidiano Il Foglio (edito dall'omonima cooperativa editoriale, della quale fa parte Veronica Lario, seconda moglie, oggi divorziata di Silvio Berlusconi).
Il 12 febbraio 2008 il giornalista annuncia la fondazione di un partito politico, che definisce "di scopo", per portare il dibattito sulla vita in Parlamento. Chiama il partito 'Associazione difesa della vita. Aborto? No grazie. La lista "Aborto? No, grazie" si presenta da sola e raccoglie 135.578 voti, pari allo 0,371% non superando la soglia di sbarramento e non conquistando alcun seggio. Un fallimento! Epperò, eccolo qui, in RAI a fare l'opinionista! Che tristezza!
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