La guardia che per tutto il tempo era rimasta nel corridoio a vigilare dallo spioncino della porta tornò accompagnata dal direttore che teneva fra le dita un pezzo di sigaro spento. A vederlo arrivare da lontano gli tornò in mente Edward G. Robinson nel Piccolo Cesare, stesso modo di camminare e stessa altezza. Quel film non gli era piaciuto, non per la storia in se stessa, ma per l’attore.
Per i suoi gusti, Edward G. Robinson non era adatto alla parte, troppo basso e brutto; poco credibile per essere un boss della mafia americana.
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