Una intervista al quotidiano
indipendente “L'indro” è stata rilasciata ieri dal nostro
collega giornalista Franco Iacch a Denise Serangelo, analista
politico-militare che collabora con il quotidiano. L'intervista
rilasciata da Franco Iacch riguardava i famosi F35.
L'articolo della giornalista (e non è
la prima volta che intervista Iacch) inizia così: Considerati i
recenti fatti di Parigi e l’allarme stagnante del prossimo attacco
in Europa, parlare di armamenti e militare sembra scontato. I
bombardieri francesi, russi, e americani sorvolano la Siria con
lucida spietatezza; e l’Italia? L’Italia vive ancora nell’ambigua
disquisizione sul progetto F-35”.
Per capire meglio la situazione, la
giornalista si è quindi affidata a Franco Iacch. “Cerchiamo di
comprendere come stanno davvero le cose con Franco Iacch, il primo
italiano ad aver testato il software dell’F-35 nello scorso maggio
in Turchia nel simulatore Lockheed per 25 minuti”.
A parte il fatto che non può che
essere motivo di orgoglio (per tutti!) che un giornalista saccense venga additato
come esperto in un settore difficile e complicato come
l'aeronautica, da segnalare che Iacch scrive anche per
“Difesaonline.it” e molti suoi articoli e riflessioni sono
ripresi in toto da quotidiani italiani non certo accreditati per
analisi militari. Ma se vogliono capirci qualcosa copiano i suoi articoli.
Senza contare che Il sito specializzato
russo Gunportal.com.ua, ha tradotto e titolato in prima pagina la sua
analisi sulla nave più potente mai realizzata dall'uomo, la Zumwalt,
che Radio Iran ha ripreso il suo articolo sui missili Iskander e che
suoi articoli sono stati tradotti in diverse lingue per altri
importanti siti web e quotidiani.
E siamo qui!
Non voglio fare commenti e chiedermi
perché Franco Iacch non ha, a Sciacca e dintorni (visto che nel
mondo lo conoscono) quel ruolo che gli compete in campo
giornalistico.
Forse perché non scrive poesie in dialetto? Non
scrive canzoni per il carnevale? Non ha vinto nessun premio
organizzato da saccensi? Ha una pagina facebook in cui coglioneggia e accanto al nome non ha scritto nessun titolo tipo: "esperto", "critico", "studioso". O semplicemente perché chi emerge dalla
mediocrità viene isolato?
Boh?
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