Anche a Sciacca si è svolta la giornata mondiale del teatro e prima dello spettacolo di Gianfranco D’Angelo e Demo Mura (la cui performance ricordava molto da vicino il linguaggio di #Lenny Bruce), l’amministrazione comunale ha voluto premiare le compagnie teatrali amatoriali che operano a Sciacca e il sottoscritto che negli anni si è distinto per i numerosi premi conquistati in campo nazionale con i suoi testi messi in scena a Roma nel prestigioso e storico teatro Aurelio ed al Fringe festival.
La serata è stata presentata da Fabio Piazza e dall’assessore Salvatore Monte che non ha risparmiato una frecciata non velata alla
cosiddetta “Intellighenzia” saccense che invoca un giorno si ed uno no il ricorso alla cultura come mezzo per migliorare e migliorarsi ma sistematicamente è assente alle manifestazioni a meno che non ci siano amici e parenti a fare gli "attori principali" per poi gridare al "successo" cittadino.
E ieri il pubblico non era numeroso.
La performance di D’Angelo e Mura è stata divertente. E se conosciamo a fondo la carriera di D’Angelo, una sorpresa positiva è stato Demo Mura il quale usa un linguaggio non convenzionale che va “interpretato”. D’altronde, come lui stesso ha dichiarato: “non sono un comico, sono un intrattenitore”.
Due frasi (quella di Monte e di Mura) che dovrebbero far riflettere molti operatori teatrali amatoriali, i quali credono che il teatro sia una forma di passatempo culturale buono per ogni occasione e finiscono per commettere quattro errori fondamentali:
1 La messa in scena di una commedia non è sostituibile con una estrazione di biglietti
2 Un testo teatrale è diverso da un copione di carnevale
3 Imparare a memoria un testo non significa recitare
4 Il confronto con altre realtà serve a crescere e aggiustare eventuali difetti.
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