Oramai è diventata prassi presentare i libri online. Causa Covid, gli appuntamenti con gli scrittori sono solo su piattaforme. Fra i nuovi libri che si presentano c'è anche quello di Tea Ranno con il suo ultimo romanzo dal titolo "Terramarina" pubblicato da Mondadori.
È la storia di una sindaca triste di un piccolo paese triste, di un marito che non c'è più (e per questo lei è triste), e di una sera triste della vigilia di Natale in cui a irrompere nella vigilia sola e solitaria di Agata (il nome della sindaca) arriva Don Bruno, il parroco del paese, che porta con se una bambina appena nata che qualcuno ha abbandonato. Che nome daranno a quella bambina abbandonata? Nel momento massimo di imprevedibilità, la chiameranno Luce.
Dal momento in cui la "Luce" entrerà in casa della sindaca triste, il dolore di Agata si tramuterà in gioia e il Natale si trasformerà in una festa o, come dice la presentazione, in una giostra.
Più che un romanzo sembra una puntata di quei telefilm della serie di Rosamunde Pilcher, quei telefilm che a Natale ne fanno quattro o cinque di seguito (perché prima o poi una lacrimuccia scende) e vanno bene per tutte le feste comandate.
Il problema nelle presentazioni di libri sta sempre e solo a carico del relatore. Costretto (come mai in questo caso) a dichiarare che il libro è bello!
Sono molto dispiaciuto per Lui.
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