giovedì 19 maggio 2011

L'ASSIOMA PEDOFILO DI DON RICCARDO

Consumava tre, quattro grammi al giorno di cocaina. Don Riccardo Seppia, il parroco ligure finito in carcere per cessione di stupefacenti e per abusi sessuali, era schiavo della polvere bianca. Che gli richiedeva una spesa di 300 euro al giorno circa per il rifornimento. La comprava per sè e per offrirla ai ragazzi che invitava nei suoi appuntamenti morbosi.
I suoi pusher pare fossero tre, tutti italiani. A loro chiedeva di procurargli sia la droga sia i bambini. Adesso si tratta di capire dove don Riccardo trovava tutti quei soldi. Il suo stipendio da sacerdote era di 1.200 euro. Dove trovava il resto? I suoi conti correnti e le sue ricchezze personali sono ora al vaglio dei Nas di Milano. Con il passare delle ore, e con l'emergere dei dettagli della doppia vita del prete, ci si chiede come in Curia non si fossero mai accorti di niente. 
 Vuoi vedere che l'insana abitudine di drogarsi è cominciata proprio in chiesa sniffando l'incenso, e che a farlo diventare pedofilo è stato qualche film sulla rivoluzione sessuale proiettato in Oratorio? Magari "Marcellino pane e vino"!

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