Dopo i sorprendenti successi de "Il venditore di
attimi" e "Aspettando Mr. Wolf", lo scrittore e giornalista
saccense racconta com'è nata la sua ultima fatica letteraria ambientata a
Cefalù e che si rifà alla vera storia del satanista inglese Aleister Crowley
di Michele Scimè - 10/03/2016
E’ in uscita il terzo romanzo dello scrittore e
giornalista Accursio Soldano. Dopo il fortunato esordio con “Il venditore di
attimi” (dal quale è stata tratta una commedia messa in scena al Fringe
Festival di Roma) e “Aspettando Mr. Wolf” (menzione d’onore al concorso
letterario UnicaMilano) ad aprile arriva nelle librerie “La maledizione
dell’Abbazia di Thelema” (Leucotea edizioni). E come negli altri due romanzi,
l’autore si “diverte” ad inserire personaggi inventati in contesti reali ed a
farli interagire con persone realmente esistite.
La vicenda si svolge all’ombra di una strana
maledizione che secondo la credenza popolare ha colpito il paese di Cefalù da
quando, nel 1920, il satanista Aleister Crowley decise di creare proprio lì la
sua Abbazia di Thelema, ovvero il “tempio” dove mettere in pratica le sue idee
e accogliere i suoi discepoli. La storia dice che alcuni anni dopo, nell’aprile
del 1923, Crowley e i suoi seguaci fuorno scacciati dietro ordine di Benito
Mussolini preoccupato dall’influsso negativo che lo stesso esercitava sugli
abitanti e sull’onda di alcuni articoli pubblicati dal giornale inglese Sunday Express che definiva
Crowley con l’appellativo di “La bestia 666”.
Il libro racconta la storia di quattro persone che in
età avanzata si ritrovano, nelle sere d’inverno, a giocare a carte per stare in
compagnia. In un modo o nell’altro, i quattro (tre donne e un uomo) hanno
trascorso tutta la loro esistenza da soli, non si sono mai sposati e hanno
vissuto tranquillamente la loro vita. Almeno così credono tutti. Ma una sera,
una di loro confessa che in gioventù, partita dal suo paesello prima dello
scoppio della seconda guerra mondiale, aveva fatto la prostituta in un bordello
parigino e che il padre di suo figlio non era un soldato francese morto in
guerra, ma frutto di una notte a pagamento al “One two two” uno dei più famosi
bordelli francesi di cui Soldano, con una ricerca attenta, descrive persino
l’arredamento delle stanze.
Dopo questa “confessione” gli altri tre compagni di
briscola decidono di condividere i loro segreti più intimi e si scoprono man
mano particolari scabrosi. Così anche l'incontro quotidiano per una partita a
carte tra comari diventa la metafora di un ardito gioco della verità, che
lacera il velo di falso provincialismo e svela le vere motivazioni che stanno
dietro le scelte di ciascuno. Il ricordo di quei tempi, degli indicibili riti
satanici che vi si praticavano e l’influsso negativo che l’Abbazia,
nell’immaginario collettivo continua a trasmettere, servirà da
giustificazione per qualsiasi gesto compiuto e susciterà qualche preoccupazione
negli abitanti del paese quando uno dei quattro anziani sarà ritrovato morto
nella sua stanza.
Come è nata l’idea di questo nuovo
romanzo?
E’ nata per caso. Stavo parlando con un mio collega
giornalista di Fernando Pessoa e dei suoi molti eteronimi, così è venuto fuori
che lo stesso Pessoa aveva avuto a che fare con un “mago”. Ricordo che il mio
amico non volle dirmi il nome perché aveva quasi timore a pronunciarlo, e la
cosa mi incuriosì. Così cominciai a fare delle ricerche, a rileggere i libri di
Pessoa per trovare una traccia e… ho scoperto Crowley.
E dell’Abbazia?
L’Abbazia è esistita veramente. Sono stato anche a
Cefalù chiedendo in giro informazioni su come arrivarci, ma tutti quelli che ho
contattato mi dicevano di non saperne niente. O forse non volevano dirmi
niente. Alla fine è stata una signora che gestisce una tabaccheria a darmi
delle indicazioni mentre gli uffici, diciamo così, preposti, non avevano mai
sentito parlare dell’Abbazia. Comunque adesso, dopo anni di incuria qualcuno
sta cercando di portarla al “vecchio splendore”. Credo che sarebbe un buon biglietto
“turistico” per Cefalù e per chi ama l’esoterismo.
Ed hai fatto ricerche su Crowley?
Certo, ovviamente non approfondite come può farle uno
che vuole scrivere un saggio. Per me Crowley era, diciamo così, un pretesto per
giustificare determinati eventi che descrivo nel romanzo. Sai come funziona
nelle credenze popolari; quando qualcuno pensa di essere oggetto di malocchio e
maledizioni, anche se commette un omicidio trova il modo di giustificarlo. E ho
scoperto pure che Crowley ce l’avevo in casa perché la sua faccia è nella
copertina di “Sgt Pepper’s Lonely Heart club band” dei Beatles. Senza contare
che se qualcuno guarda attentamente il 33 giri “Led Zeppellin III” troverà due
frasi di Crowley che Jimmy Page fece scrivere nella parte non registrata. E gli
esempi potrebbero continuare fino a David Bowie.
Dopo il primo romanzo ambientato a
Brighton e un secondo, una intervista dentro un carcere, adesso l’ambientazione
è tipicamente siciliana, decisamente più familiare per te che sei di Sciacca...
Si, il romanzo è ambientato a Cefalù, ma il
riferimento all’Inghilterra c’è sempre. Crowley era inglese. Non so perché mi
ispirano le città e i personaggi inglesi. Oltretutto io in Inghilterra non ci
sono mai andato!
http://sciacca.agrigentosette.it/cultura/libri/maledizione-abbazia-thelema-romanzo-accursio-soldano-2016-9608.php
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