Qual
è, oggi, il personaggio televisivo più famoso? Quello che ogni
cinque minuti lo vedi in tutte le salse sul piccolo schermo, sia che
conduca un programma o infilato in uno spot pubblicitario? Non è una
popstar e neanche un calciatore o un presentatore e neppure un
comico, è Antonino Cannavacciuolo, di professione cuoco (o meglio,
chef).
Un omone grande e grosso che supera il metro e novanta, di
corporatura più che robusta, con un po' di "panza" e che,
amorevolmente, da delle pacche sulle spalle che il malcapitato non
accappotta per amore della diretta TV.
Lo
trovi ovunque, e non perché è stato premiato con due stelle
Michelin ed ha pure tre forchette Gambero Rosso, tre cappelli de
L'Espresso ed ha scritto tre libri di cucina, ma per il semplice
fatto che, pur essendo un energumeno con barba (che al solo vederlo
dovrebbe incutere timore) uno di quelli che negli spot ti tira in
faccia un coltello da macellaio, ispira simpatia.
Non come Carlo
Cracco (lui, anche con la barba terrorizza i concorrenti del Masterchef).
Cannavacciuolo
è un gigante buono e piace a tutte le età, a grandi e piccini,
mamme e papà, nonni e nonne. Piace pure quando fa le "cazziate".
Perché?
Secondo il mio parere il fenomeno è da associare ai ricordi della nostra
infanzia o giovinezza.
Per
alcuni (i più anziani) ricorda il Gigante amico della pubblicità
della Ferrero nei mitici "Carosello". Per intenderci quello
che rimediava alle malefatte di Jo Condor. Poi i bambini in coro
cantavano "gigante pensaci tu" ed arrivava sto gigante con
barba e baffi che con due dita prendeva il malefico Jo Condor per il cappello e
lo scaraventava giù. E tutti contenti!
Ai più giovani, quelli che non hanno vissuto l'epoca di Carosello (termine ultimo prima di mettersi a letto) ricorda il mitico Bud Spencer e le risate che ci facevamo al cinema
quando prendeva a pugni in testa una combriccola di banditi.
Cannavacciuolo, bontà sua, da solo una pacca sulla spalla, ma lo fa
con amore. Oserei dire per "riflesso incondizionato"!
Grazie
Antonino per avermi fatto ritornare ai tempi della mia infanzia, quando il cattivo non era un mago o un licantropo, un cyber robot o un mega pazzo da eliminare, ma uno stralunato Jo Condor con occhiali, mirino sul naso e sdraio da mare per riposarsi.
Mi manca qualcuno che prenda il posto di Caballero alla ricerca di
Carmencita e poi sono a posto.
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